questa storia è scritta da: Sofia Laneve
Beatrice era una bambina come tutti, nata in una famiglia con un padre basso, grasso e barbuto che prendeva il vetro lo lavorava e lo vendeva ingannando le persone dicendo che era diamante, la madre era una donna magra alta e bella, non lavorava ma andava a casa di amiche a giocare a carte, invece il fratello maggiore era magro e basso, lavorava con il padre ed era il figlio preferito.
Beatrice era invece una bambina di 5 anni magra, bassina e bella anche se veniva trascurata dai genitori. Un giorno tutta la famiglia andò a casa di un’amica di sua madre dove c’era un pianoforte enorme, Beatrice, mentre i genitori e il fratello erano in salotto con l’amica, si avvicinò allo strumento, si sedette e incominciò a suonare. Sentendo questi suoni l’amica si avvicinò al pianoforte e rimase lì ad ascoltarla. Dopo che fine scoppiò in un applauso e disse:- “Che Brava! Avrai fatto anni di studio?” ma lei rispose:- “In realtà è la mia prima volta”. Poco dopo arrivò la madre che disse:- “Scusami amica mia, ma ora dobbiamo andare. Così prese la figlia da un braccio e se ne andò seguita dal figlio e dal marito. Appena arrivata a casa incominciarono a rimproverarla:- “Come ti sei permessa ad interromperci? Stavamo parlando del futuro di tuo fratello, del lavoro di tuo padre! Da oggi non suonerai più!”
Arrivò settembre e Beatrice incominciò la prima elementare. In classe conobbe un bambino di nome Marco, era molto casinista e disordinato che disse:- “Io non volevo venire qui preferisco andare a giocare in mezzo al fango!”. Arrivo la maestra:- “Buongiorno a tutti io sono Charlotte la vostra insegnante di musica e ho portato una tastiera per vedere se qualcuno sa già suonare qualcosa. Ora vi chiamo uno ad uno e sentiamo cosa sapete fare!”. Tutti i bambini che suonarono non sapevano neanche distinguere le note, poi, arrivato il turno di Beatrice, l’aula si riempì di una canzone stupenda e la maestra dall’emozione svenne. Dopo essersi svegliata corse dalla dalla preside e disse:- “Signora preside! in classe prima D c’è una bambina bravissima al piano. La dobbiamo iscrivere al corso delle Quinte!”. La preside rispose:- “Una bambina prodigio? La giudicherò io di persona!”. Arrivò in classe e si presentò:- “ Buongiorno io sono la vostra preside signora Ammazzamorte e ho saputo che qui c’è una bambina prodigio vedremo se lo è veramente!”. La preside era una donna magrissima, alta, con i capelli grigi cortissimi, con un naso ad uncino e un neo. Chiamò Beatrice e le disse di suonare, rimase stupita della sua bravura e incominciò a chiedere di suonare canzoni di artisti famosi Mozart, Beethoven, Bach…
E riuscì a suonarli tutti ma la preside si inventò difetti e sbagli e decise di non iscriverla al corso. Qualche giorno dopo la signora Ammazzamorte andò alla gioielleria del padre di Beatrice e comprò una bella collana in finto Diamante. Ma appena se la mise al collo si ruppe in mille pezzi di vetro tagliandole la gola e morì. Il padre di Beatrice andò in prigione, il fratello rimase a vivere con la madre che morì poco dopo che il marito andò in galera e Beatrice divenne una musicista famosa.